Dal 3 al 5 febbraio, presso CN l’HUB, si è tenuto il kick off meeting del progetto europeo Novis – No Violence in Sport.

A fare gli onori di casa gli operatori di Io tifo Positivo che hanno accolto gli altri partner: il Centro Giovanile di Formazione Sportiva di Prato, capofila del progetto, la Regione Toscana, il CONI e 9 enti  provenienti da Olanda, Romania, Spagna, Grecia, Polonia, Bulgaria.

Protagonisti di queste giornate intense anche Alessandro Cannavò, promotore del progetto attraverso la Fondazione Candido Cannavò, e Flavio Portaluppi, general manager di Olimpia Milano che da tempo collabora con Comunità Nuova nell’ambito di Euroleague One Team.

Un incontro molto importante che ha consentito il dialogo tra diverse realtà, unendo competenze come quelle di Io Tifo Positivo, attivo da un decennio nella promozione dei valori dello sport, e quella del CGFS di Prato, la più grande polisportiva italiana con oltre 7000 iscritti.

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Il progetto Novis si pone l’obiettivo di ampliare l’esperienza di Io Tifo Positivo in diversi Paesi europei e valorizzare lo sport come ambito sociale aggregativo e come strumento educativo e di crescita.

Alessandro Cannavò ha raccolto il testimone del padre Candido che aveva visto la grande potenzialità di Novis: quella di coinvolgere attivamente nel percorso educativo anche gli adulti di riferimento.

Posizione condivisa anche da Flavio Portaluppi che ha messo in evidenza quanto il progetto educativo sia funzionale non solo per i bambini, ma anche per gli adulti, in primis gli atleti di società sportive come Olimpia Milano.

La tre giorni si è chiusa con una breve uscita per conoscere due realtà che hanno già aderito al progetto: Briantea Basket, società sportiva di basket in carrozzina, e la scuola primaria di Locate Triulzi. Il sindaco del paese, Davide Serranò, ha sottolineato l’importanza di una rete territoriale per l’attuazione di progetti come Novis: le istituzioni devono collaborare per creare una reale comunità nella quale si inserisce il cittadino.

L’educazione allo sport può così contribuire alla diffusione di valori fondanti, gli stessi di una società più civile.