I ragazzi di Villa Paradiso vivono volontariamente una situazione di isolamento che permette loro di riprendere le fila della propria vita. L’emergenza attuale ha modificato anche le loro abitudini quotidiane e mantenere l’equilibrio della comunità, con la consapevolezza di tutto ciò che sta succedendo, è difficile e richiede uno sforzo continuo da parte degli educatori e degli ospiti.

Con molto piacere, quindi, è stata accolta la proposta di un ex ospite, un percorso di risveglio dei sensi che siamo meno abituati a usare. Invitiamo anche voi che ci seguite a provarci: in questo periodo così ambivalente, svuotato delle routine consuete, ma denso di emozioni e riflessioni, possiamo accogliere i validi suggerimenti di chi ha scelto una momentanea, ma sufficientemente lunga esperienza di chiusura per riflettere su di sé.

Tra i cinque sensi, quelli più trascurati sono tatto, olfatto e gusto: un normo udente/vedente tende infatti a sfruttare tutto il potenziale della vista e dell’udito senza concentrarsi sugli altri 3 sensi fondamentali per la degustazione.

È possibile esercitarli con delle attività mirate. Ecco qualche suggerimento.

Sviluppo del tatto
Con gli occhi bendati, provare a riconoscere materiali differenti – come lana, seta, cotone, carta – semplicemente toccandoli.
Il passaggio successivo mira invece a stimolare il palato tattile (mouthfeel) riconoscendo bevande e cibi in base alla consistenza: ci si può concentrare su di un bicchiere d’acqua, di succo o di olio valutando quanto sia setoso, viscoso, piatto, corposo, delicato ecc.

Sviluppo dell’olfatto
Con gli occhi bendati, provare a riconoscere odori differenti. La concentrazione dovrà essere molto alta. Si consiglia di iniziare annusando prodotti con odori completamente opposti, come arancia e banana, fino ad arrivare a quelli molto simili come noci e arachidi.

Sviluppo del gusto
Per questa attività non è necessario essere bendati. Preparare dei bicchieri con acqua e zucchero, acqua e sale, acqua e limone, acqua e brodo: lo scopo è riconoscere, assaggiando, le differenze di dolcezza, acidità, sapidità. È possibile rendere più difficile il gioco proponendo bevande molto simili come acqua con un cucchiaio di zucchero e acqua con mezzo cucchiaio, oppure acqua con la spremuta di un limone, di un mandarino, di un’arancia. Sarà divertente provare a distinguerli.

La degustazione è ancestrale, ci mette in contatto diretto con il nostro passato: ognuno di noi ha la propria “madeleine”, quel sapore o profumo che evoca ricordi lontani. E allora perché non provare a concentrarsi anche su questo, cercando nelle sensazioni quotidiane quelle del passato?

Un altro esperimento prevede di degustare lo stesso prodotto ascoltando musica diversa (rock, classica, pop ecc.): anche le risposte saranno molto diverse!

Queste attività potranno rivelarsi divertenti ma anche sorprendente: la degustazione è un viaggio tra cervello e stomaco mediato dal cuore.

Ringraziamo gli educatori di Villa Paradiso, i ragazzi e il nostro ex ospite per aver condiviso questo percorso.