Vi abbiamo già parlato della nascita del Fondo di Comunità di Quartiere Giambellino-Lorenteggio che, attraverso donazioni private, permette di integrare l’acquisto di alimentari, laddove la distribuzione non è sufficiente, e di materiali didattici, di pagare le utenze e di comprare i farmaci a tutti coloro che si sono ritrovati improvvisamente e fortemente indeboliti dalla diffusione dell’epidemia di Covid19 e dalle conseguenti misure restrittive.

È stato uno dei primi passi concreti per fronteggiare una crisi che ha impatti sociali ed economici fortissimi e che ci vede impegnati nel contrasto alla povertà.

Da gennaio 2019 è attivo a Milano il programma di contrasto alla povertà minorile denominato Ricetta QuBì e articolato in 29 progetti su diverse zone della città. 

In questa situazione di emergenza, Fondazione Cariplo, promotrice del programma, ha chiesto alle reti attive sui diversi territori di impegnarsi per dare continuità alla distribuzione di cibo alle numerosissime famiglie e persone in difficoltà di Milano che normalmente si rivolgono ai diversi punti di distribuzione, attivati dal privato sociale e dal volontariato, e che si sono ritrovate improvvisamente private di un aiuto essenziale a causa della serrata di tutti i servizi. 

Accanto a Fondazione Cariplo e alle organizzazioni aderenti a QuBì, sono scesi in campo il COC (Centro Operativo Comunale) di Milano e il Banco Alimentare della Lombardia: sono stati approntati sette hub temporanei per la raccolta e la consegna di aiut​i alimentari a domicilio per le famiglie meno abbienti. 

In queste strutture il cibo, che arriva direttamente dal magazzino di Muggiò, viene suddiviso dagloperatori e dai volontari della rete per la preparazione dei pacchi per le famiglie. 

Comunità Nuova, con Ilaria, coordinatrice del Segretariato Sociale di via Bellini, è presente nell’hub del Municipio 6. Oltre alla gestione operativa delle segnalazioni (finora sono state individuate 130 famiglie in stato di bisogno), della preparazione e della distribuzione dei pacchi è fondamentale l’impegno necessario per continuare a stare vicini alle persone aiutate, attraverso decine e decine di telefonate finalizzate a sapere come stanno, a supportarle emotivamente, a rilevarne i bisogni e a dare informazioni su come muoversi in questa emergenza. 

Il Barrio’s, di cui vi avevamo parlato in un articolo precedente per raccontare come gli educatori stiano cercando di mantenere la relazione con i giovani che lo frequentano, si è attivato anche sul fronte della distribuzione dei pacchi alimentari.

“Da ieri pomeriggio ho iniziato a fare le telefonate alle famiglie dei ragazzi e delle ragazze per sapere se hanno bisogno della spesa gratuita, iniziando da chi mi sembra più in difficoltà. Abbiamo già una prima lista di adesioni. 

In questi giorni continuerò a chiamare per raggiungere anche coloro che non mi hanno ancora risposto. 

Alcune famiglie hanno declinato la proposta, dicendo che ce la fanno – alcune “almeno per ora” – dicendo di lasciare spazio a più bisognosi. Vedo molta dignità e sensibilità nelle persone 

A questo primo riscontro ricevuto dalla nostra educatrice Valeria, nei giorni successivi si sono moltiplicate le richieste, ma la ricchezza della relazione di scambio con le persone che affianchiamo e gli attestati di affetto che riceviamo, rimarranno dentro di noi operatori a lungo.  

A breve attiveremo una rete di volontari che affiancheranno le famiglie nel disbrigo di tutte le pratiche burocratiche necessarie per accedere ai diversi aiuti pubblici che vengono attivati. Anche in questo caso la relazione di prossimità è indispensabile per colmare il gap che le persone fragili scontano in termini di reperimento di informazioni e di capacità di utilizzo degli strumenti (quelli informatici in primis) necessari a espletare le procedure. 

È uno straordinario impianto quello messo in piedi da moltissime realtà, tra cui noi di Comunità Nuova, per contrastare l’emergenza sociale causata da questa crisi e che dovrà lavorare, temiamo, molto a lungo anche dopo il termine dell’emergenza sanitaria per attenuare la povertà che, anche in una città come Milano, colpisce larghissimi strati di popolazione.