Il nostro Centro per Giovani di via Forze Armate è chiuso, ma le attività degli educatori proseguono per tenere viva la relazione con i giovani che l’hanno sempre frequentato.

La missione è difficile: gli strumenti tecnologici consentono una vicinanza prima impensabile, ma entrare in contatto con i ragazzi  non è così scontato. In una situazione di isolamento come quella attuale le fatiche si moltiplicano e loro tendono ad allontanarsi: non tutti sono in grado di esporsi chiedendo aiuto.

Il tentativo messo in atto dagli educatori per avvicinarsi è stato quello sperimentato in tante altre situazioni e rivelatosi uno strumento irrinunciabile: la rete. Sono stati contattati gli insegnanti di sostegno, i coordinatori di classe, le famiglie, gli operatori del progetto Ricetta Qubì e la Fondazione Don Gino Rigoldi. Attraverso questi contatti siamo riusciti anche a dotare di pc alcuni ragazzi che, essendone sprovvisti, rischiavano di non poter accedere a risorse importanti.

Ci sono ancora ostacoli da superare, ma grazie al contributo di tutte queste realtà si sta cercando di dare continuità alle iniziative già attive presso il Centro per Giovani.

Sostegno scolastico a distanza. Gli educatori dedicano uno spazio di 1 ora e mezza a settimana per ogni ragazzo che necessita del sostegno allo studio. In accordo con i coordinatori di classe, vengono mappate le esigenze del ragazzo e delle famiglie, si lavora su lacune e materie insufficienti utilizzando mezzi di comunicazione a distanza come whatsapp e altre piattaforme di videochiamata online.

Laboratorio DJ. Iniziativa che permette ai ragazzi di imparare a mixare i propri pezzi preferiti, di approfondire la loro conoscenza del panorama musicale, di mostrarsi davanti ai propri pari per quello che sanno fare e di mettersi a servizio della Comunità nelle feste di raccolta fondi, facendo fruttare la propria passione, il tutto guidati da un educatore e da una DJ professionista. In questo momento di emergenza è stata attivata una piattaforma online per mantenere un appuntamento che aveva cadenza settimanale. Si condividono nuovi pezzi, si conserva la relazione con i ragazzi e vivo il loro interesse nei confronti di un percorso che stava aumentando le loro competenze in ambito musicale, attraverso piccoli compiti settimanali.

Laboratorio di chitarra. Appuntamento settimanale nel quale i ragazzi imparano non solo a suonare uno strumento ma anche ad approfondire la conoscenza di se stessi, dei propri limiti e delle proprie potenzialità e a relazionarsi agli altri compagni aiutati da una passione in comune. Abbiamo preservato uno spazio settimanale sia individuale che collettivo, per mantenere viva la relazione nel gruppo e la competenza fino ad ora acquisita.

Cittadinanza attiva. Percorso di sensibilizzazione verso tematiche quali il senso di legalità, il rispetto per l’ambiente e l’impegno civico nei confronti della comunità. Prevede incontri con esperti e testimonial e uscite sul territorio. Attualmente abbiamo convertito parte dell’attività nella ricerca di contenuti che possano sensibilizzare i ragazzi che raggiungiamo attraverso i social e stiamo lavorando al progetto We belong to each other con il coinvolgimento di un gruppo di adolescenti nella strutturazione di un centro estivo pensato per i più piccoli.

L’emergenza per l’epidemia da covid-19 ci ha spinti anche ad attivare uno Sportello di ascolto per i giovani e le loro famiglie: un ulteriore strumento attraverso il quale chiedere aiuto, “semplicemente” per allentare difficoltà emotive quotidiane, ma anche per richiedere il pacco alimentare. A volte basta una lunga conversazione via chat, per chi fatica a far sentire la propria voce, per soffrire meno la solitudine.

La tecnologia si sta rivelando essenziale, ma senza la sensibilità e la costante presenza degli educatori, dietro un pc o uno smartphone, tutto questo non sarebbe possibile.

#lasolidarietànonsiferma